13. Uragano in gonnella
Ottobre portò pioggia e vento a
Silver. Il mare era sempre agitato e le onde che si infrangevano sulle rocce
della costa, emanavano un rimbombo così forte da poter essere udito in
qualsiasi punto sia della Cittadella alta che della città bassa.
Le riunioni dell’Ordine erano
diventate più frequenti ed era ormai chiara la presenza di una spia persino tra
di loro.
Riguardo a Jake Andrew, il
Mangiamorte che lavorava al San Mungo come superiore di Marlene, non erano
riusciti a scoprire più niente.
Ogni volta che ne aveva occasione, la
ex Corvonero, sbirciava nei cassetti alla ricerca di qualche informazione ma
sull’agenda del Guaritore c’erano scritti sempre meno appunti.
Da qualche tempo, poi, il signor
McKinnon era quasi sempre fuori, incurante della pioggia e del vento.
«Matthew, vorrei che ti preoccupassi
tu di avvertire Marlene e Maximilìan di farsi trovare ben preparati per la cena
di stasera. Abbiamo degl’ospiti che devo presentarvi.» disse Conrad McKinnon,
fermando il figlio poco prima che questi uscisse di casa per andare da Sirius
per recuperare sua sorella.
«Chi viene?» domandò Matt, curioso.
«Lo vedrai fra qualche ora.»
Anche a Londra diluviava ed Australia
Road non era per niente trafficata. Il McKinnon si Materializzò dentro al
portone del piano e salì le scale con calma.
«Chi è?» chiese Marlene, un po’
scocciata.
«Matt.» sua sorella fece per aprire
la porta quando James la richiuse, ridacchiando.
«Lene, Sirius te lo ha anche
raccomandato!» fece, giulivo. «Identificati.» concluse Potter.
«Fammi una domanda ed io ti rispondo.
Magari se ci diamo una mossa è anche meglio.» rispose Matt, bonario.
«Cosa hai detto a Sirius quando hai
saputo che lui e tua sorella si erano messi insieme?» chiese, già divertito al
solo pensiero.
«Ma che scemenza, James! Ma fai una
domanda intelligente tipo “come si chiamava mamma” o “ qual è il secondo nome
di Max”. Che domanda è questa?» si intromise Marlene, fintamente esasperata.
«Si ma la risposta non sarebbe così
divertente, poi.» Matt prese un lungo respiro, allietato.
«D’accordo. Gli ho detto che se la
faceva soffrire si sarebbe ritrovato con i piedi nelle orecchie senza sapere nemmeno
come aveva fatto a metterceli. Mamma si chiamava Dayane e il secondo nome di
Max è Conrad. Ora mi aprite che sto gelando?» rispose alla fine. James scoppiò
a ridere.
«Che c’è di così divertente?» chiese
il McKinnon, chiudendosi la porta alle spalle.
«Matt, possibile che dopo tutto
questo tempo tu non abbia ancora capito che James ride per qualsiasi
cretinata?» scherzò Remus, un po’ sciupato. La luna piena doveva essere in
arrivo.
«Ciao Matt.» salutò Sirius quando il
McKinnon entrò in cucina con Marlene e James.
«Ciao. Peter, da quanto tempo!»
«Ciao.» salutò timido il ragazzo
cicciottello seduto accanto al tavolo.
«Lene, prendi le tue cose che Max e
Summer ci aspettano a casa.» disse Matthew. Marlene lo guardò dubbiosa.
«È uscito di nuovo?» chiese poi,
riferendosi al padre.
«Sì ma a quanto pare ha deciso di
svelarci il suo segreto stasera: abbiamo ospiti.»
«Chissà con chi ha fatto amicizia…»
rifletté la strega, recuperando la borsa e la giacca dall’attaccapanni
all’ingresso.
«Matt, stasera ti mando un gufo con i
piani per domani. Dobbiamo stracciare l’altra squadra, al corso Auror.» disse
James, esaltato.
«D’accordo. Ciao a tutti.» salutò
poi, distogliendo lo sguardo quando Marlene diede un bacio a Sirius.
«Ciao.» salutò la strega.
Una volta fuori si Smaterializzarono.
A Silver aveva smesso di piovere ma
le nuvole grigie preannunciavano l’imminente arrivo di un secondo temporale.
La ex Corvonero frugò nella borsa poi
guardò il fratello dispiaciuta.
«Ti dispiace se facciamo un salto a
comprare le sigarette?» Matt sbuffò.
«Ultimamente fumi troppo, Lene. Non
puoi evitare?»
«Non venirmi a fare la predica, per
piacere. Dai, la tabaccheria è qui vicino!»
«Va bene. Tu torna dentro, ci vado
io.» la strega lo guardò dubbiosa.
«Andiamo insieme.»
«Marlene, se venissi attaccato
saresti di intralcio e mi distrarresti solamente. Quali vuoi?» disse il
ragazzo, liquidando la questione.
«Va bene. Ma torna subito qui. Merit Evolution da dieci.» disse poi, sorridendogli e mettendogli in mano
qualche spicciolo. Matthew alzò gli occhi al cielo con finta esasperazione.
Aspettò che la sorella entrasse nel
cancello poi prese a camminare lentamente con le mani in tasca.
La tabaccheria era molto vicina,
quasi subito dietro l’angolo.
Appena entrato sentì il rumore della
campanella che annunciava l’arrivo di un cliente e si avvicinò al bancone.
Dietro alla cassa c’era un uomo anziano
dall’aria gentile che subito si apprestò ad ascoltare quello che Matthew
aveva da chiedere.
«Buonasera. Vorrei le Merit Evolution da dieci, per favore.»
«Prego.» rispose l’uomo, prendendo il
pacchetto di sigarette e poggiandolo sul bancone. Il McKinnon pagò e si
affrettò ad andar via.
Appena davanti alla porta bianca del
locale fu attratto da uno profumo dolciastro e si voltò per vedere da dove
proveniva.
Quando il campanello della porta
suonò nuovamente, Matt guardò di nuovo verso la porta, troppo vicina, finendo
per essere colpito sul naso.
«Oh mio Dio! Ti sei fatto male?»
chiese una voce femminile che il ragazzo non riconobbe. Scosse la testa
togliendo lentamente la mano dal viso, dove l’aveva portata subito dopo il
colpo.
La ragazza davanti a lui era bassina,
forse alta quanto Marlene, e aveva i capelli mossi e scuri e gli occhi di un
verde tendente al castano.
«No.» bisbigliò in imbarazzo.
«Mi dispiace un sacco. Il vetro è
tutto appannato e non ti avevo proprio visto.» si giustificò ancora.
«Non fa niente, non ti preoccupare.»
«Ti è rimasto il segno… Non ho
nemmeno i cerotti in borsa. Torno da scuola e ho solo i libri.» disse ancora.
«Non c’è bisogno di nessun cevotto.»
«A la r moscia?» chiese divertita.
«No, perché?» rispose Matt,
imbarazzato.
«Dove abiti?»
«Hem… Dietro al vicolo…»
«Non mi dirai che quella villa
pazzesca è tua? Noi – io e le mie amiche – pensavamo che fosse disabitata. Una
volta abbiamo anche provato a scavalc… Ops! Fai finta di non aver sentito.»
disse velocemente, sotto lo sguardo stupito dell’ex Grifondoro.
«Sì, certo…» rispose.
«Oh, che scema! Mi chiamo Rachel,
Rachel Quinn.» si presentò, offrendogli la mano.
«Matthew McKinnon.» rispose,
stringendogliela.
«Mi dispiace un sacco per il naso.»
«Non fa niente.» ripeté. Rachel rise.
«Devo andare. Sembra che la pioggia
sia diminuita. Aspetta, a che scuola vai?»
«Hem… ho finito.» rispose dubbioso.
«Ah… Sei grande. Lavori?»
«No.»
«E che fai tutto il giorno?» Matthew
spalancò gli occhi. «Hai gli occhi azzurri! Che belli. Mi piacerebbe tanto
avere gli occhi azzurri ma non ho la magia.» aggiunse ridendo. Il McKinnon
perse qualche battito alla parola ‘magia’.
«Sì.» farfugliò.
«Ma che carino! Sei timido?»
«No!» si affrettò a negare. Rachel
rise.
«Quanti anni hai?»
«Diciotto.»
«Io sedici. Non sei troppo più grande
di me! Ora devo proprio scappare. Ci vediamo in giro, Timido Maghetto.» salutò
di corsa, uscendo dalla tabaccheria con la cartella con i libri in testa per
non bagnarsi troppo.
Che carica, pensò Matt, uscendo poco
dopo di lei.
Quando entrò a casa, pochi minuti dopo,
Marlene gli saltò addosso.
«Dove sei stato per tutto questo
tempo? Mi hai fatto preoccupare!» lo rimproverò.
«Lo so, scusami.»
«Morgana, cosa hai fatto sul naso? Ti
hanno attaccato? Lo sapevo che dovevamo andare in due!»
«Lene, calmati. Una ragazza mi ha
sbattuto la porta in faccia per sbaglio.»
«Hai incontrato una ragazza?» Matt
annuì.
Più che una ragazza, a pensarci,
sembrava un uragano in gonnella.
«Mi ascolti?» fece Marlene, muovendo
una mano davanti al viso del fratello.
«Sì, sì. Vorresti avere gli occhi
azzurri.»
«Dì un po’: hai buttato giù qualche
strana pozione? Guarda che sto cercando di dirti che papà arriverà a momenti e
tu sei bagnato fradicio!» puntualizzò la strega, divertita dall’aria tonta del
fratello. «Ti ha stregato questa ragazza.» ridacchiò poi.
«No, no. Lei non ha la magia.»
rispose Matt, avviandosi in camera sua.
Scusate mille per il ritardo ma non trovavo da nessuna parte questo capitolo e, visto che sono cocciuta xD, non ho voluto farne uno nuovo!!
Spero che vi piaccia :) Mi sono divertita molto a "guidare" Matt :D lo adoro ^^
Alla prossima,
Winged
Spero che vi piaccia :) Mi sono divertita molto a "guidare" Matt :D lo adoro ^^
Alla prossima,
Winged
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