giovedì 11 ottobre 2012


11. Attacco a Diagon Alley

Si guardò attorno, nel panico. Seduto poco più in là c’era Sirius.
Corse verso di lui.
«Mary è a Diagon Alley! Attaccano tra pochi minuti.» bisbigliò nel panico.
Il Black si alzò.
«Trova una scusa. Ci vediamo giù. Avverto gli altri.» Marlene annuì e corse in ufficio. Prese le cartelle e vi lanciò un incantesimo per farle sistemare da sole: le avrebbe compilate in un altro momento; poi corse più veloce che poteva giù per le scale.
Sirius, intanto, trovò Matt al primo piano. Lo afferrò per un braccio e lo trascinò giù con sé.
«Ma che diavolo succede?» domandò il ragazzo.
«Peter e Mary sono a Diagon Alley e c’è un attacco lì fra pochi minuti.»
«E cosa aspetti a dirmelo?» chiese Matthew, accelerando il passo.
Marlene arrivò giù poco dopo di loro e, uscendo fuori, trovarono Remus e James a chiacchierare.
«Stanno attaccando a Diagon Alley. Peter è lì!» disse Sirius avvicinandosi a loro.
In men che non si dica di Materializzarono davanti al Ghirigoro.
L’attacco era già iniziato.
«Dividiamoci. Voi andate di là, io e Moony scendiamo da quella parte.» disse James.
«Marlene, manda un Patronus all’Ordine.» disse Matt, correndo accanto a lei e Sirius nella direzione che gli aveva indicato James.
«Io… Non credo di riuscirci.» rispose Marlene, in lacrime.
«Provaci Lene! Sirius rimani con lei. Io vado avanti.» ordinò il McKinnon.
«Stai attento, Matt. Ti voglio bene.» gli ricordò la strega.
«Anche io. Sbrigatevi.» Matthew riprese a correre nella direzione opposta alla calca di gente che veniva verso di loro.
«Expecto Patronus.» proferì la strega, in lacrime. Dalla sua bacchetta si formò uno sbuffetto argentato che sparì molto prima di quanto lei stessa si aspettasse.
«Stupeficium!» esclamò il Black, dietro di lei, spedendo una figura incappucciata sulla parete di un negozio.
«Expecto Patronum.» Marlene pensò intensamente ai momenti felici ad Hogwarts, mentre rideva e scherzava con Lucy e i suoi amici Corvonero e, pian piano, lo sbuffo argenteo prese la forma di una farfalla Ulisse che volò subito via. «Raggiungiamo Matt.» disse poi, correndo avanti a Sirius.
«Avada Kedavra.» un raggio di luce verde seguì la voce e andò ad infrangersi contro lo spazio che separava Marlene da Sirius, sfiorando quest’ultimo.
«Attento!» gridò la strega.
«Impedimenta.» disse il Black, bloccando il Mangiamorte.
«Crucio.» gridò una voce femminile, seguita da una risata folle.
Marlene si spostò giusto in tempo, evitando il raggio di luce rossa.
«Dolohoferio.» gridò un Mangiamorte. Il raggio di luce, stavolta, colpì la strega.
«Expelliarmus.» fece Sirius, facendo saltare in aria la bacchetta del Mangiamorte.
Marlene sentì una fitta al fianco e si piegò in due, portando una mano alla bocca per tossire. Sangue.
«Tutto bene Marlene?» chiese il Black, preoccupato.
Un esplosione fece voltare entrambi.
«È sangue quello?» osservò Sirius, retorico.
«Matthew!» esclamò la strega, premendo entrambe le mani sul fianco.
«Sirius, Marlene!» chiamò Lily, seguita da altri membri dell’ordine.
«Matt! Sirius, Matt è andato lì!» balbettò la strega, in lacrime.
«Lily resta con Marlene!»
«Cos’è successo?» la McKinnon tossì di nuovo ed altro sangue le macchiò gli abiti.
«Dorcas!» chiamò Lily, preoccupata.
«Sirius, Matt!»
«Sì!» Sirius si voltò e corse verso l’esplosione.
«Avada Kedavra
«Stupeficium.» disse il Black.
«Aguamenti
«Protego!» esclamò Matthew, poco più in là di Sirius.
«Matt, hai trovato Peter e Mary?» domandò, avvicinandosi a lui e lanciando un incantesimo non verbale ad un Mangiamorte.
«No. Dov’è Marlene?»
«Con Lily e Dorcas. Una strana maledizione… Immobilus
«Expelliarmus. Ma quanti sono?» chiese il McKinnon, retorico.
Dorcas, intanto, era riuscita soltanto ad alleviare il dolore di Marlene.
«L’effetto durerà poco, Marlene. Dovresti tornare a casa!»
«No! Mary… Devo dirle che non fa niente, che è colpa di Sirius e non voglio litigare con lei…» la strega si alzò in fretta e, seguita da Lily, corse nella stessa direzione presa poco prima da suo fratello e poi da Sirius.
«Lene, fermati.» gridò la Evans, correndo dietro di lei.
«Pietrificus Totalus.» disse la ex Corvonero, pietrificando un Mangiamorte che stava per colpire Lily.
Sentì il dolore al fianco tornare vivido e vi spinse nuovamente la mano sopra, continuando a correre.
Vide Mary combattere contro un Mangiamorte.
«Stupeficium.» la sentì gridare. La figura incappucciata davanti a lei deviò il colpo e dalla sua bacchetta scaturì un raggio di luce verde che colpì la strega sul petto.
Marlene gridò, gridò con tutto il fiato che aveva in gola mentre le lacrime continuavano a scendere copiose.
Le gambe non riuscirono più a reggere il suo peso e la strega cadde a terra.
«Andiamocene!» gridò un Mangiamorte e, in una nuvola nera, tutte le figure incappucciate andarono via.
«Mary…» balbettò Marlene, muovendo qualche passo a gattoni verso di lei bloccandosi solo per tossire ancora una volta.
Voltò il corpo esanime dell’amica e le osservò la carnagione improvvisamente cerea.
«Mary!» gridò Lily, gettandosi a terra accanto alle due.
Marlene sentì il cervello bruciarle nel cranio, avvertì un’altra fitta stavolta allo stomaco poi portò una mano tremante al collo, incapace di pensare a qualcosa di più di ciò che voleva fare.
«Lene, no! Non funzionerebbe comunque… Ascoltami…» bisbigliò Matt, inginocchiandosi accanto a lei.
«Tu non capisci! Io devo provarci… prima che sia troppo tardi…» fece forze col braccio e staccò il ciondolo. Matt le prese la mano e la strinse con la sua.
«No, Marlene! Devi ascoltarmi. Non possiamo permetterci di sprecarlo così.» le disse autoritario, cercando di non dar peso ai suoi stessi occhi ormai lucidi.
La strega, in lacrime, cercò di liberarsi dalla presa del fratello.
«Fammi provare, Matt, per favore.»
«No.» concluse il ragazzo, abbracciandola.
«Fammi provare.» ripeté, singhiozzando.
«Schhh, schhh. Adesso Mary sta bene, è felice… Va tutto bene.» le sussurrò il ragazzo, carezzandole la testa.
Anche James era accorso ad abbracciare la sua Lily e, come Matt, le stava sussurrando parole consolatrici che, d'altronde, non avrebbero mai potuto calmare né lei né Marlene.
«Torniamo.» disse Malocchio che li aveva appena raggiunti.
Marlene avvertì una fitta al fianco più forte delle altre e dapprima gemette poi tossì macchiando di rosso anche la camicia di Matthew.
«Che hai, Lene?» si preoccupò quest’ultimo.
«Le avevo detto di non muoversi! Sbrighiamoci a tornare, prima che il danno possa diventare troppo grave.» disse Dorcas, severa.
Matt prese la sorella in braccio e lasciò che questa si accoccolasse a lui, senza smettere di piangere.
«Prewett, prendi il corpo di Mary… Penso che i suoi genitori vorranno riaverlo.» disse Moody poco prima che gli altri di Smaterializzassero.

«Non devi agitarti troppo per un po’ di tempo ma, fortunatamente, l’incantesimo non ti ha colpita in parti vitali.» spiegò Dorcas, guardando Marlene seduta sul suo letto, pallida e mogia. «Mi dispiace per Mary…» continuò, addolcita, mettendosi seduta accanto alla ragazza.
«Non avrei mai dovuto litigare con lei… Non era il momento adatto. Non è il momento adatto per litigare con nessuno!» affermò la strega, ricominciando a piangere.
«Lo so, Marlene. So come ti senti ma adesso devi farti forza e andare avanti, come vorrebbe Mary. Sono sicura che lei sa benissimo che ti dispiace.» disse.
«Cosa dirò al San Mungo?» cambiò discorso.
«Me ne occupo io. Ti ha chiamato con urgenza tuo fratello e sei dovuta tornare a casa. Vedrò di assicurarmi che la segretaria riferisca che lo hai detto a lei. Domani, in ufficio, ti tengo d’occhio: niente corse a destra e a manca come tuo solito. Puoi dare da fare qualcosa a me di nascosto. Io non ho problemi.» si raccomandò. Marlene annuì.
Quando Dorcas andò via lei si sdraiò e, tra le lacrime, cadde quasi subito nel sonno.

Ciao a tutti :) Come state? Spero bene.
Il capitolo di oggi è bello impegnativo... Avrei voluto rendere le emozioni di Marlene presenti e in grado di trasmettere l'angoscia di ogni singolo istante della battaglia. Non so se ci sono riuscita.... Spero di sì...
Ora vado :)
A presto ^^


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