La storia che vi propongo oggi è la prima che ho scritto su i personaggi di Harry Potter :P
Parla di Nynphadora :) Spero vi piaccia.
Buona lettura...
Test di Gravidanza
Rilesse le istruzioni per la terza volta. In realtà aveva capito che doveva fare già alla prima , quando l’ansia quasi non la faceva respirare e la nausea non accennava a sparire. In cuor suo si chiedeva per quale motivo aveva deciso di ricorrere ad un test di gravidanza Babbano invece che rimediare qualche Guaritore o inventare un incantesimo sul momento, sempre che in verità non ne esistesse già uno.
-Va bene, Dora! Forza e coraggio…- si disse da sola mentre prendeva una lunga boccata d’aria.
1.Rimuovere il test dall'involucro protettivo e prenderne attentamente visione.
Il cuore le faceva le capriole nel petto mentre, seduta sulla tazza del water chiuso , incrociava le gambe cercando di mettersi un attimo comoda. Si sentiva emozionata e anche un po’ spaventata, e le mani che le tremavano e quella sensazione di avere il cuore incastrato in gola le fecero chiudere gli occhi nel tentativo di calmarsi ed ingoiare come a voler spingere il suo cuore di nuovo giù,da dove era arrivato.
Era chiusa nel bagno di casa sua già da diversi minuti e non le piacque molto il fatto che il marito non era con lei in quel momento delicato.
-Su, Dora, cosa pretendevi? Non gli hai nemmeno detto dei tuoi sospetti! Hai fatto tutto da sola.- la giovane Auror, con i capelli di un blu elettrico al quanto incerto e che variava spesso tra le sue sfumature, continuava ad interagire con se stessa nel tentativo di infondersi coraggio.
-E poi che direbbe Moody se ti vedesse così? Ti darebbe sicuramente della vigliacca!- si rimproverò.
-“Ma come, tu ammazzi Mangiamorte e hai paura di un test di gravidanza?”- tentò di imitare la voce dell’Auror e sorrise nostalgica. Da quando era così lunatica?
2. Rimuovere il cappuccio e riporlo sull'impugnatura dello stick.
3. Tenere il test per l'impugnatura e porre la parte assorbente direttamente sotto il flusso di urina per almeno 10 secondi fino a che non è completamente imbevuto.
Portò il test sotto di lei e lasciò che il flusso che premeva sul suo basso ventre uscisse mentre lei cominciava a contare fino a dieci dicendo alcuni numeri mentalmente ed altri quasi strillandoli, come se credesse che pronunciandoli più forte sarebbero durati di meno e sarebbe riuscita a continuare fino alla fine. Tirò un profondissimo sospiro di sollievo quando marcò il dieci e si rese conto di avere ancora un undici da poter chiamare.
Il passaggio successivo lo ricordava a memoria ma lo rilesse per precauzione
4. Dopo che si è tolto il test dal flusso di urina, riposizionare il cappuccio sopra la parte assorbente, ed adagiare il test su di una superficie piatta con le finestrelle rivolte verso l'alto. Iniziare a conteggiare il tempo.
Prese il foglietto delle istruzioni che aveva abbandonato sulle mattonelle fredde del pavimento e lesse l’ultimo punto.
5. Subito si potrà notare una leggera colorazione rossa spostarsi all'interno fra la finestrella del test -se c'è la linea, è in corso una gravidanza, se non c'è la linea, non è in corso una gravidanza- e quella di controllo -ti segala se il test ha funzionato, quindi DEVE apparire una linea-. Attendere almeno 3 minuti per la comparsa delle linee rosse. Se non dovesse apparire alcuna linea, attendere ancora un minuto
Si rese conto che quelli sarebbero stati i tre minuti più lunghi di tutta la sua vita solo quando ebbe pensato di alzarsi per controllare per circa settanta volte. Mille domande avevano preso a volteggiare nella sua testa e ciò le dava ancora più nausea del pollo che aveva assaggiato a pranzo e che l’aveva fatta catapultare in bagno a vomitare, quando l’intero Ordine aveva gradito il piatto di Molly. Fortunatamente, intenti com’erano a mangiare, non avevano fatto caso nemmeno a Nymphadora che, come suo solito, inciampava sul portaombrelli a forma di zampa di Troll che giaceva nel corridoio del numero 12 di Grimmauld Place.
E se davvero fosse stata incinta come credeva? Un sorriso le illuminò il volto a cuore. Sarebbe stato stupendo. Si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello portare una vita nel suo grembo, qualcosa di piccolo e decisamente delicato, qualcosa… qualcuno, semplicemente.
Gli occhi di Tonks erano luminosi e rendevano bene la felicità che la donna sentiva scoppiarle in petto, ed i capelli rosa cicca ne erano la prova.
Si alzò ansiosa e chiuse gli occhi prima di guardare, mettendo una mano su di essi mentre con quella libera si accinse a prendere il test dalla mensola.
-Al tre apro gli occhi e controllo. Uno… due… tre!-
Il test rosa pallido e bianco che aveva in mano aveva due belle linee rosse ben visibili, sulla destra dello specchietto nero.
Si portò una mano alla bocca mentre mille emozioni la invadevano: entusiasmo, felicità, gratificazione, incredulità, commozione…
Insieme alle emozioni belle, però, arrivò l’ansia: se qualcosa fosse andata storta?
E dopo l’ansia, come prevedibile, fu assalita dalla paura. Si rese conto che il silenzio attorno a lei faceva fastidiosamente rima con l’angoscia che la invadeva. Stava affogando in quel silenzio, ma non riusciva a smettere.
Che avrebbe detto Remus? Sarebbe stato felice quanto lo era lei, appena qualche secondo prima?
E il bambino sarebbe stato bene? E se i Mangiamorte l’avessero uccisa prima di poterlo mettere al mondo? Il panico la invase. No! Non poteva permettere che qualcuno facesse del male al suo bambino!
-Nessuno me lo porterà via!- disse seria con le mani che carezzavano il ventre ancora piatto.
-Non ti preoccupare, amore della mamma. Io e il tuo papà non permetteremo a nessuno di farti del male, nessuno!- marcò l’ultima parola, come se stesse sfidando qualcuno che fosse dietro allo specchio che aveva guardato dritto mentre la ripeteva per la seconda volta.
Per quanto volesse rendersi utile, fino a quando non sarebbe nato il suo bambino, Dora decise che l’Ordine doveva passare in secondo piano.
Ora però c’era un’altra cosa che doveva fare, e ciò la rendeva ancora più ansiosa.
Non vedeva l’ora di dirlo a Remus, di dirgli quanto era felice che lui fosse li con lei a condividere quell’immensa felicità. Sprizzava gioia da tutti i pori.
Le brontolò lo stomacò e lei subito lo carezzò con una mano, poi girò la chiave nella serratura e si diresse verso la cucina.
-Chissà se è la consapevolezza che adesso mangerò come un bisonte, che mi ha fatto venire fame…- pensò ad alta voce, portando un dito alle labbra con fare dubbioso ed innocente.
Quando sentì il portone di casa aprirsi divenne così emozionata che cominciò a saltellare sul posto, fermandosi solo dopo essersi resa conto che ci mancava veramente poco per farla scivolare per terra. Non voleva mica far male al pupo nella sua pancia!
-Amore? - chiamò Remus appena varcata la soglia. La voce dolce e gentile dell’uomo sembrò sfiorare non solo il viso di Dora, ma anche il ventre.
-Remus, devo dirti una cosa.- disse subito. Pareva avesse paura di dimenticarsene.
Il professore, appena arrivato davanti a lei, la guardò incuriosito, aspettando di saperne di più.
-E’ successo qualcosa di brutto?- si preoccupò subito.
Nynphadora fece un enorme sorriso che quasi contagiò anche il marito, poi portò le mani alla pancia rendendosi contemporaneamente conto che quel gesto avrebbe preso a farlo di continuo.
-E’ la cosa più bella che poteva succederci!- lo rassicurò visibilmente felice e con la voce che trapelava mille e più emozioni, tante da lasciare il licantropo davanti a lei, particolarmente confuso.
-Sono incinta!- strepitò gioiosa.
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